Questa pagina la scrivo domani! Promesso!
Continuando così, ne ho per trent'anni! Volesse iddio!
Però se la cosa non vi garba (a chi, poi?), si potrebbe anche procedere più spediti.
Già da cinque anni, lui, invece, ce l'ha fatta. Lui è mio padre, e su questo non si discute. Certo, prima o poi ce la facciamo tutti... ancorchè, nel mio caso, mi resta un dubbio, piccolo però.
Sotto il sasso, verde, la cenere non ha più fretta. Solo i vivi hanno fretta, un giorno dopo l'altro, di bruciare, di bruciare, forse, tutto e aspettare poi pazientemente la misura esatta delle conseguenze.
È tardi, ma questo devo proprio dirlo, dirlo ora, non posso aspettare domani. Ecco é fatto. Cinque anni fa, come oggi lui ce l'ha fatta. Il privilegio di venire prima. A noi la felice condanna di restare qualche tempo di più, nel fumo. E quelli che vengono dopo, provvederanno. Provvederanno? Ci tocca fidarci, non ci sono santi. E allora fidiamoci.
Domani, lo prometto, racconto il resto. E sarà bella, bella da ridere, l'ora dell'iperbolica vipera.