Caro professore
Caro professore,
oggi ho incontrato X.
X, chi è X? verrebbe da chiedersi e chiediamolo, dunque.
Chi è X, difficile a dirsi.
X è una persona che, personalmente, non riesco ad identificare, o meglio: che, personalmente, non riesco più a identificare.
Non
così nel passato. Infatti io so, ma dovrei per coerenza scrivere:
sapevo chi è X (o, meglio chi era, perché quanto a sapere chi è
diventato, chi è oggi X, proprio non saprei...)
Ma facciamola breve!
Esimio Professore,
mettiamo
il caso (caso?) che noi ci incontrassimo oggi (e in questo senso, Lei
capirà, che io spero ardentemente che Lei goda tuttora di ottima
salute, malgrado l'età assai avanzata!). Siamo sicuri che Lei mi
riconoscerebbe?
[D'accordo la domanda è posta in modo tendenzioso,
poiché, aihme, come essere sicuri che io riconoscerei Lei? Ah! gli
oltraggi del tempo!]
Ma lasciamo perdere: non è questo il problema.
Il
problema è che oggi (tramway, linea 12, ore 14 circa - e qui mento,
perché alle quattordici, in genere, io sono impegnatissimo con la
siesta, che è un affare assai serio e impegnativo appunto, molto di più
di quanto si pensi, non foss'altro che per il suo completo anacronismo:
come pensare infatti alla siesta come ad un'eventualità verosimile?
salvo a trovarsi in un ospizio e stavo per dire, a torto, in un asilo
nido: già perché oggi negli asili nido, alle 14, ascoltano i bollettini
di borsa, altro che penichelle, siestoline e sognetti - e qui chiudo la
parentesi: io vi ho messo in guardia, adesso vedetevela voi) ho
incontrato X.
"Caro professore (falso: nessuno mi ha mai chiamato
così, non s'usa da queste parti, terre nordiche, poco inclini
all'encomio e ancor meno all'adulazione, gli stronzi) che piacere
rivederla! Come sta? Sempre a S. (che sarebbe poi il nome dell'infame
liceo dove, da troppi anni ormai, mi guadagno il magro salario - non lo
sapevate? è inquietante, ma la maggior parte degli insegnanti sono
tirchi, ma proprio tirchi: badano al soldo, anche a quello di rame, e
quel poco che ancora leggono, lo fanno comprare alla biblioteca della
scuola)?
Ecco. La domanda. Sempre a S.? Sì, sempre a S., grazieaddio
non sono ancora stato internato in manicomio, ma ci sono buone
speranze: ho prenotato una singola per l'autunno.
Domanda assassina:
la durata contro l'usura del tempo, Dio contro la morte, la resistenza,
il coraggio del persistere, la tentazione del desistere e via dicendo o
l'obbrobrio della pigrizia, del non cambiare nulla. Angoscia. perché
tutto cambi. Anch'io?
Ma lasciamo perdere: non è questo il problema.
Il
problema è X: maturità 2001, 1998, 1996? Molto prima non direi, dato lo
stato di conservazione del soggetto, inteso come soggetta: perché, chi
sia X, come detto, non saprei, ma femmina parrebbe, lasciandosi
guidare, con l'ingenua credulità degli insegnanti di storia, che certo
storici hanno poche possibilità di essere e ancora meno di diventare.
Sì,
apparenze: protuberanze curvilinee, proprio là dove uno se l'aspetta e
desidera (e in questo senso, o da questo punto di vista non è corretto
presentare X come un problema, anzi forse piuttosto una soluzione,
almeno lì, all'incirca a un metro da terra, dai due lati... ma lasciamo
perdere).
Stimato professore,
il problema é tutto lì: una questione di memoria.