Il gatto di Paul Klee
sabato, febbraio, 7 (come le vite dei gatti)
Cammina, blù, il gatto.
Come se uscisse sempre dalla notte, guardingo e ondeggiante. Anche oggi, nel parco fangoso, tenderà agguati leggeri come fumo alle cornacchie nere e ai lucidi gabbiani posati sull'acqua del fiume. Poi tornerà a casa affamato tracciando brevi curve da serpente.
Un volo di piccioni si leva e corrono i topi a zigzag tra i rifiuti, bucce d'arancia e grani, spaiati e pezzi di pane secco e il carrello del supermercato che giace trucidato con le ruote all'insù.
Sul ponte, poco distante dai binari, cammina un gatto blù indifferente al grido dei telefonini. Nell'acqua torbida anche gli dei non sono più tanto sicuri di esistere, mentre io ammiro la loro raffinata crudeltà.