Caro professore

domenica, novembre 05, 2006

Caro professore,
oggi ho incontrato X.
X, chi è X? verrebbe da chiedersi e chiediamolo, dunque.
Chi è X, difficile a dirsi.
X è una persona che, personalmente, non riesco ad identificare, o meglio: che, personalmente, non riesco più a identificare.
Non così nel passato. Infatti io so, ma dovrei per coerenza scrivere: sapevo chi è X (o, meglio chi era, perché quanto a sapere chi è diventato, chi è oggi X, proprio non saprei...)
Ma facciamola breve!
Esimio Professore,
mettiamo il caso (caso?) che noi ci incontrassimo oggi (e in questo senso, Lei capirà, che io spero ardentemente che Lei goda tuttora di ottima salute, malgrado l'età assai avanzata!). Siamo sicuri che Lei mi riconoscerebbe?
[D'accordo la domanda è posta in modo tendenzioso, poiché, aihme, come essere sicuri che io riconoscerei Lei? Ah! gli oltraggi del tempo!]
Ma lasciamo perdere: non è questo il problema.
Il problema è che oggi (tramway, linea 12, ore 14 circa - e qui mento, perché alle quattordici, in genere, io sono impegnatissimo con la siesta, che è un affare assai serio e impegnativo appunto, molto di più di quanto si pensi, non foss'altro che per il suo completo anacronismo: come pensare infatti alla siesta come ad un'eventualità verosimile? salvo a trovarsi in un ospizio e stavo per dire, a torto, in un asilo nido: già perché oggi negli asili nido, alle 14, ascoltano i bollettini di borsa, altro che penichelle, siestoline e sognetti - e qui chiudo la parentesi: io vi ho messo in guardia, adesso vedetevela voi) ho incontrato X.
"Caro professore (falso: nessuno mi ha mai chiamato così, non s'usa da queste parti, terre nordiche, poco inclini all'encomio e ancor meno all'adulazione, gli stronzi) che piacere rivederla! Come sta? Sempre a S. (che sarebbe poi il nome dell'infame liceo dove, da troppi anni ormai, mi guadagno il magro salario - non lo sapevate? è inquietante, ma la maggior parte degli insegnanti sono tirchi, ma proprio tirchi: badano al soldo, anche a quello di rame, e quel poco che ancora leggono, lo fanno comprare alla biblioteca della scuola)?
Ecco. La domanda. Sempre a S.? Sì, sempre a S., grazieaddio non sono ancora stato internato in manicomio, ma ci sono buone speranze: ho prenotato una singola per l'autunno.
Domanda assassina: la durata contro l'usura del tempo, Dio contro la morte, la resistenza, il coraggio del persistere, la tentazione del desistere e via dicendo o l'obbrobrio della pigrizia, del non cambiare nulla. Angoscia. perché tutto cambi. Anch'io?
Ma lasciamo perdere: non è questo il problema.
Il problema è X: maturità 2001, 1998, 1996? Molto prima non direi, dato lo stato di conservazione del soggetto, inteso come soggetta: perché, chi sia X, come detto, non saprei, ma femmina parrebbe, lasciandosi guidare, con l'ingenua credulità degli insegnanti di storia, che certo storici hanno poche possibilità di essere e ancora meno di diventare.
Sì, apparenze: protuberanze curvilinee, proprio là dove uno se l'aspetta e desidera (e in questo senso, o da questo punto di vista non è corretto presentare X come un problema, anzi forse piuttosto una soluzione, almeno lì, all'incirca a un metro da terra, dai due lati... ma lasciamo perdere).
Stimato professore,
il problema é tutto lì: una questione di memoria.